Nella tradizione cristiana si celebra la notte tra il 24 ed il 25 dicembre, in quella ortodossa si celebra la notte tra il 6 e il 7 gennaio. Più avanti spiegheremo brevemente questa differenza, ma resta il fatto che fu in questo giorno speciale che il piccolo Gesù Cristo apparve al mondo.
Del Natale cristiano probabilmente sappiamo già tutto, un po’ meno per quanto riguarda quello festeggiato dagli ortodossi ed in particolare in Ucraina. Ci sono ovviamente molte, moltissime affinità ma altrettante differenze nella tradizione popolare.
Come si festeggia il natale in Ucraina
Molti ancora onorano invariabilmente le tradizioni natalizie e cercano di mantenere i costumi dei nostri nonni celebrando la nascita del figlio di Dio. Secondo una leggenda, la violazione delle antiche usanze può arrecare problemi a tutta la famiglia ma se festeggi correttamente il Natale, porterà ricchezza, prosperità e felicità a casa tua. Vesti.ua ha raccolto in questo articolo tutto ciò che riguarda una vacanza meravigliosa.
Prima di Natale, i cristiani ortodossi osservano un lungo digiuno di quaranta giorni che inizia il 28 novembre e termina il 7 gennaio.
Si ritiene che il digiuno non debba solo sostenere il corpo fisico, ma anche purificare l’anima. Pertanto, chi digiuna spesso rinuncia, ad esempio, alle cattive abitudini. E’ necessario anche astenersi da litigi e insulti e mantenere un linguaggio che non sia volgare. La fine del digiuno è considerata una festosa liturgia divina, che si conclude con le parole “Cristo è nato! Lodatelo”.
La vigilia di Natale
Per tradizione, la sera del 6 gennaio, ogni massaia prepara a cena 12 piatti quaresimali. Questo pasto simboleggia i 12 apostoli che erano discepoli e seguaci di Cristo. Ma il centro del pasto festivo dovrebbe essere kutya. Questo è un porridge magro, le cui tradizioni culinarie sono amate in ogni famiglia.

La foto del piatto tradizionale è stata prelevata dal sito https://www.grainews.ca/
La tradizione vuole che si metta sotto la tovaglia un ciuffo di paglia, a simboleggiare la mangiatoia dove dormiva Gesù bambino.
Secondo la tradizione, è consuetudine offrire il kutya ai padrini. Ai bambini quindi viene data una piccola pentola di porridge con la quale vanno a casa dei padrini e delle madrine, ai quali, previo necessario inchino, porgono la pentola per l’assaggio. Padrini e madrine ricambiano il beneaugurante gesto offrendo dolcetti o regali. Questa qui descritta brevemente è una tradizione molto sentita (ed osservata) in Ucraina perchè il rispetto delle tradizioni per il loro mantenimento nel tempo, tanto che perfino le parole pronunciate durante l’offerta del kutya sono molto importanti.
Le tradizioni nel celebrare il Natale in Ucraina sono estremamente forti e colorate. In alcune regioni dell’Ucraina esiste la consuetudine di decorare la tavola con un covone di grano o di avena di forma speciale: con quattro gambe e un gran numero di nodi, a simboleggiare la prosperità per il prossimo anno.
Come un tempo, a Natale, molte persone ricoprono il pavimento con fieno fresco e la tavola con paglia, sulla poi adagiano una tovaglia e un dolce.
Tutto questo per ricordare che il Salvatore non nacque nelle stanze reali, ma in una stalla, e fu deposto in una mangiatoia sulla paglia.
La mattina del 7 gennaio, tutta la famiglia si reca in chiesa per una preghiera e tornando dalla celebrazione, salutano con gioia:
“Cristo è nato!” la cui risposta è: “Lodatelo!”
A partire dalla sera del 6 gennaio vanno ovunque cristoslav (cantanti) con la stella di Betlemme. Una grande stella di carta dorata è stata fissata su un bastone, decorata con una torcia, ghirlande di carta, a volte con un’icona della Natività, del Salvatore o della Madre di Dio, quindi con questa stella cantando canti natalizi girano per le case circostanti. Tali visite sono chiamate cantando.
Un’antica usanza natalizia in Ucraina era (e spesso rimane) camminare esibendo una scena della Natività, ovvero una piccola scatola raffigurante una grotta dove, secondo la leggenda, nacque Cristo.
Inizialmente questa scatola era un teatro di marionette in miniatura in cui gli artigiani popolari eseguivano intere rappresentazioni sul tema del Natale. Nel 19° secolo, in molte case cittadine divenne di moda realizzare un piccolo presepe domestico per bambini ponendolo sotto un albero. Abilmente decorato con vari simboli natalizi (Re Magi, pastorelli, Angeli ecc.) il centro della composizione erano inevitabilmente Maria e Giuseppe, chini sulla mangiatoia con il Divin Bambino.
Nelle regioni occidentali e meridionali dell’Ucraina, un tale presepe veniva spesso installato nelle chiese. Recentemente, la tradizione di costruire un presepe sotto l’albero di Natale ha iniziato a rivivere anche se il tutto può essere acquistate in negozio.
La data della nascita del Figlio del Signore è stata a lungo un punto controverso della storia. Il tentativo di stabilire questo momento con le date degli eventi che hanno accompagnato la nascita di Gesù non ha portato i teologi a una posizione univoca. La prima menzione della data del 25 dicembre si trova negli annali di Sesto Giulio Africano, datati anno 221.
Perché la data della Natività di Cristo è determinata da questo numero?
L’ora e la data della morte di Cristo ci sono note con certezza dal Vangelo. Considerando l’età di Cristo al momento della crocifissione, si potrebbe concludere che Gesù Cristo fu concepito il 25 marzo e quindi calcolando i nove mesi di gravidanza da questo giorno, i teologi hanno concluso che la data della Natività di Cristo è il 25 dicembre.
Per paesi come Russia, Georgia, Armenia, Bielorussia, Serbia, Egitto, Etiopia e Kazakistan invece il 7 gennaio è il giorno di Natale.
La differenza è dovuta all’uso di calendari diversi tra cristiani cattolici e ortodossi.
Introdotto da Papa Gregorio XIII nel 1582, il calendario gregoriano è il calendario civile più utilizzato al mondo ed è questo calendario che segna il 25 dicembre come giorno di Natale.
Il calendario fu introdotto inizialmente per cambiare la data della Pasqua, in modo che cadesse sempre intorno all’equinozio di primavera. Ma i cristiani ortodossi – esclusa la Chiesa greco-ortodossa – usano il calendario giuliano, introdotto nel 46 a.C. da Giulio Cesare, indietro di 13 giorni rispetto a quello gregoriano perché papa Gregorio decise di “cancellare” dal calendario i giorni dal 4 al 15 ottobre 1582 per effettuare l’aggiustamento.
Ritornando alle molte usanze interessanti, ecco alcune tra le principali:
non appena arriva la mezzanotte dal 6 al 7 gennaio è necessario aprire le porte e le finestre perché il Natale entri in casa;
fin dal mattino è consuetudine andare di casa in casa e cantare;
Allo stesso tempo è consuetudine vestirsi con costumi diversi e rallegrarsi con tutti coloro che incontri;
Il 7 gennaio si tengono tre funzioni nelle chiese: a mezzanotte, all’alba e al pomeriggio e tutti i credenti devono presenziare almeno ad una funzione.
Secondo usi e costumi ortodossi, ci sono anche delle cose da non fare a Natale.
Come in ogni altra festività religiosa, è vietato lavorare il giorno di Natale. Cioè, non puoi fare le pulizie, il bucato e persino portare fuori la spazzatura.
Inoltre, tutto questo non può essere fatto fino all’inizio del nuovo anno (il 14 gennaio), perchè (r)esiste ancora la convinzione che in questo periodo in casa tutto dovrebbe aumentare e non diminuire, per auspicio di prosperità. Per lo stesso motivo, non si presta denaro a Natale.
Le donne a Natale non possono fare il ricamo: cucire, lavorare a maglia, ricamare, cucire bottoni. In caso contrario, la malattia e, forse, anche la morte attendono uno dei membri della famiglia il prossimo anno.
Nonostante i divieti della chiesa, la predizione del futuro a Natale è ancora praticata attivamente (in particolare dalle ragazze – la cosiddetta chiromanzia per i promessi sposi).
Per la predizione del futuro natalizio, è adatto qualsiasi momento dalla vigilia di Natale all’Epifania, ad eccezione del Natale stesso, ovvero il 7 gennaio.
In alcune regioni, a Natale, si raccontano fortune sugli gnocchi: al ripieno vengono aggiunti oggetti che simboleggiano varie cose – e chi lo riceve prevede cosa gli porterà il nuovo anno. Ecco alcuni significati di tali “sorprese”:
moneta – ricchezza
pane – per un anno pieno e prospero
anello – per un matrimonio imminente
foglia di alloro – alla fama e alla fortuna
uvetta – ricevere molti doni
cavolo – alla felicità della famiglia
filo – per la strada
grano saraceno – ricchezza inaspettata
carote: una nuova conoscenza
impasto – rifornimento familiare
aneto – per una buona salute
piselli – al comfort e al calore della famiglia.
Quest’anno il Natale in Ucraina sarà certamente uno dei più tristi degli ultimi tempi…
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