Ven. Lug 11th, 2025
Il conflitto arabo israeliano
Il conflitto arabo israeliano

Il conflitto arabo-israeliano è una delle dispute più complesse e durature della storia contemporanea, con radici profonde e conseguenze geopolitiche globali.

Di questo conflitto arabo-israeliano ne analizziamoo le ragioni storiche, le guerre principali e la questione della “ragione” tra le parti, basandoci su fonti storiche e giuridiche.

1. Radici Storiche del Conflitto

Dalle Origini al Mandato Britannico

– Contestualizzazione antica:

La Palestina, terra sacra per ebrei, musulmani e cristiani, fu patria degli ebrei nel I millennio a.C. Dopo la repressione romana della rivolta ebraica (70 d.C.), iniziò la Diaspora, mentre gli arabi musulmani conquistarono la regione nel VII secolo,

– Sionismo e immigrazione ebraica: Alla fine del XIX secolo, l’antisemitismo in Europa spinse Theodor Herzl a fondare il movimento sionista, promuovendo uno Stato ebraico in Palestina. Ciò portò a ondate migratorie (Aliyah), aumentando la presenza ebraica dall’11% (1922) al 33% (1947) della popolazione, sotto il dominio ottomano e poi britannico.

– Dichiarazione Balfour (1917): Il Regno Unito promise un “focolare nazionale ebraico” in Palestina, ignorando le aspirazioni arabe. Contemporaneamente, gli accordi segreti Sykes-Picot (1916) spartirono il Medio Oriente tra Francia e Gran Bretagna, tradendo le promesse di indipendenza fatte agli arabi.

– Rivolte arabe e tensioni: Tra gli anni ’20 e ’30, scioperi e violenze scoppiarono contro l’immigrazione ebraica e il controllo britannico. La Grande Rivolta Araba (1936-1939) fu repressa duramente, alimentando l’ostilità reciproca.

La Nakba e la Nascita di Israele (1948)

– Piano di Spartizione ONU (1947): L’ONU propose due Stati: uno ebraico (56% del territorio) e uno arabo, con Gerusalemme internazionalizzata. Gli ebrei accettarono; gli arabi palestinesi e gli Stati arabi rifiutarono, considerandolo un’ingiustizia coloniale.

– Guerra del 1948 e Nakba: Alla proclamazione d’indipendenza israeliana (14 maggio 1948), una coalizione araba (Egitto, Siria, Giordania, Iraq) attaccò Israele. La vittoria israeliana portò all’espulsione o fuga di 700.000 palestinesi (la Nakba, “catastrofe”), alla divisione di Gerusalemme e all’occupazione israeliana del 78% della Palestina mandataria.

2. Evoluzione del Conflitto e Guerre Principali

Dalle Guerre Arabo-Israeliane al Conflitto Israelo-Palestinese

– Guerra dei Sei Giorni (1967): Israele lanciò un attacco preventivo contro Egitto, Siria e Giordania, occupando Gerusalemme Est, Cisgiordania, Gaza, Sinai e Golan. L’ONU condannò l’occupazione (Risoluzione 242), ma Israele avviò la costruzione di insediamenti illegali nei territori palestinesi.

– Guerra del Kippur (1973): Una coalizione araba guidata da Egitto e Siria attaccò Israele per riconquistare i territori occupati. L’esito fu uno stallo, ma la crisi petrolifera scatenata dai Paesi arabi paralizzò l’Occidente.

– Accordi di Camp David (1978): Israele restituì il Sinai all’Egitto in cambio del riconoscimento diplomatico, isolando la questione palestinese.

Dagli Accordi di Oslo alla Frammentazione Attuale

– Intifada e Nascita di Hamas: La Prima Intifada (1987-1993) fu una rivolta popolare palestinese contro l’occupazione. In questo periodo nacque Hamas, gruppo islamista radicale.

– Accordi di Oslo (1993): Israele e OLP (Yasser Arafat) si riconobbero reciprocamente e istituirono l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), con autonomia parziale in Cisgiordania e Gaza. Tuttavia, questioni come Gerusalemme, gli insediamenti e i rifugiati rimasero irrisolte.

– Fallimento del Processo di Pace: Il rifiuto di Hamas degli accordi, la Seconda Intifada (2000-2005) e l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania sabotarono la soluzione a due Stati. Nel 2006, Hamas vinse le elezioni a Gaza, portando a un embargo israeliano e a una divisione tra ANP (Cisgiordania) e Hamas (Gaza).

Tabella: Principali Guerre Arabo-Israeliane

 

Guerra Date Schieramenti Esito
Indipendenza  1948-1949 Israele vs. Egitto, Siria, Giordania, Iraq Vittoria israeliana, Nakba, annessione del 78% della Palestina
Suez 1956 Israele, UK, Francia vs. Egitto Ritiro israeliano per pressioni USA-URSS
Sei Giorni 1967 Israele vs. Egitto, Siria, Giordania Occupazione israeliana di Gaza, Cisgiordania, Golan, Sinai, Gerusalemme Est
Kippur  1973  Israele vs. Egitto, Siria Stallo militare, crisi petrolifera globale

 

3. Questioni Irrisolte e Ostacoli alla Pace

Nuclei del Conflitto Israelo-Palestinese

– Insediamenti israeliani: Dal 1967, Israele ha costruito oltre 200 insediamenti in Cisgiordania, considerati illegali dal diritto internazionale. Essi frammentano il territorio palestinese, rendendo inviabile uno Stato unito.

– Status di Gerusalemme: Entrambe le parti la rivendicano come capitale. Israele l’ha annessa unilateralmente (1980), non riconosciuta dall’ONU.

– Diritto al Ritorno dei Rifugiati: I discendenti dei 700.000 profughi del 1948 sono oggi 5 milioni. I palestinesi chiedono il ritorno o risarcimenti; Israele lo rifiuta per preservare la maggioranza ebraica.

– Sicurezza vs. Occupazione: Israele giustifica il controllo militare (muri, checkpoint) con esigenze di sicurezza dopo attentati suicidi e razzi di Hamas. I palestinesi lo considerano apartheid .

Tabella: Ostacoli alla Soluzione a Due Stati

Ostacolo Posizione Israeliana Posizione Palestinese Diritto Internazionale
Insediamenti “Fatti compiuti” storici e religiosi. Occupazione illegale Violazione della IV Convenzione di Ginevra
Gerusalemme  Capitale “indivisibile” Capitale dello Stato Palestinese Status da negoziare; annessione non riconosciuta
Rifugiati  Minaccia demografica Diritto al ritorno (Risol. ONU 194) Risoluzione ONU 194 (1948) non applicata
Sicurezza Autodifesa da attacchi terroristici Resistenza all’occupazione Autodifesa legittima ma occupazione illegale

 

4. Esiste una “Ragione” tra le Parti?

La complessità del conflitto rende impossibile un verdetto netto. Ogni parte ha narrazioni legittime ma inconciliabili:

– Prospettiva israeliana: Lo Stato ebraico è una necessità storica dopo l’Olocausto e le persecuzioni. Le guerre furono difensive, e la sicurezza è minacciata da Hamas e dall’antisemitismo arabo.

– Prospettiva palestinese: La Nakba rappresenta un trauma collettivo e una pulizia etnica. L’occupazione militare e gli insediamenti violano il diritto all’autodeterminazione.

– Diritto Internazionale: L’ONU condanna gli insediamenti e l’annessione di Gerusalemme Est . Tuttavia, il rifiuto arabo del 1947 e gli attacchi di Hamas complicano la responsabilità unilaterale .

Conclusione

Il conflitto arabo-israeliano è un groviglio di storia, identità nazionali, errori diplomatici e violenze reciproche.

Mentre le ragioni storiche spiegano le rivendicazioni di entrambi i popoli, nessuna parte detiene il monopolio della “ragione”. La soluzione a due Stati, sebbene indebolita dagli insediamenti e dalla divisione tra Fatah e Hamas, resta l’unica via sostenibile.

Come nota il giurista Aldo Ligustro, “La pace richiede un’iniziativa politica internazionale e movimenti della società civile che superino l’ostilità dei governi”.

La riconciliazione dipende dal riconoscimento reciproco delle sofferenze e da compromessi dolorosi ma necessari.

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