Il conflitto arabo-israeliano è una delle dispute più complesse e durature della storia contemporanea, con radici profonde e conseguenze geopolitiche globali.
Di questo conflitto arabo-israeliano ne analizziamoo le ragioni storiche, le guerre principali e la questione della “ragione” tra le parti, basandoci su fonti storiche e giuridiche.
1. Radici Storiche del Conflitto
Dalle Origini al Mandato Britannico
– Contestualizzazione antica:
La Palestina, terra sacra per ebrei, musulmani e cristiani, fu patria degli ebrei nel I millennio a.C. Dopo la repressione romana della rivolta ebraica (70 d.C.), iniziò la Diaspora, mentre gli arabi musulmani conquistarono la regione nel VII secolo,
– Sionismo e immigrazione ebraica: Alla fine del XIX secolo, l’antisemitismo in Europa spinse Theodor Herzl a fondare il movimento sionista, promuovendo uno Stato ebraico in Palestina. Ciò portò a ondate migratorie (Aliyah), aumentando la presenza ebraica dall’11% (1922) al 33% (1947) della popolazione, sotto il dominio ottomano e poi britannico.
– Dichiarazione Balfour (1917): Il Regno Unito promise un “focolare nazionale ebraico” in Palestina, ignorando le aspirazioni arabe. Contemporaneamente, gli accordi segreti Sykes-Picot (1916) spartirono il Medio Oriente tra Francia e Gran Bretagna, tradendo le promesse di indipendenza fatte agli arabi.
– Rivolte arabe e tensioni: Tra gli anni ’20 e ’30, scioperi e violenze scoppiarono contro l’immigrazione ebraica e il controllo britannico. La Grande Rivolta Araba (1936-1939) fu repressa duramente, alimentando l’ostilità reciproca.
La Nakba e la Nascita di Israele (1948)
– Piano di Spartizione ONU (1947): L’ONU propose due Stati: uno ebraico (56% del territorio) e uno arabo, con Gerusalemme internazionalizzata. Gli ebrei accettarono; gli arabi palestinesi e gli Stati arabi rifiutarono, considerandolo un’ingiustizia coloniale.
– Guerra del 1948 e Nakba: Alla proclamazione d’indipendenza israeliana (14 maggio 1948), una coalizione araba (Egitto, Siria, Giordania, Iraq) attaccò Israele. La vittoria israeliana portò all’espulsione o fuga di 700.000 palestinesi (la Nakba, “catastrofe”), alla divisione di Gerusalemme e all’occupazione israeliana del 78% della Palestina mandataria.
2. Evoluzione del Conflitto e Guerre Principali
Dalle Guerre Arabo-Israeliane al Conflitto Israelo-Palestinese
– Guerra dei Sei Giorni (1967): Israele lanciò un attacco preventivo contro Egitto, Siria e Giordania, occupando Gerusalemme Est, Cisgiordania, Gaza, Sinai e Golan. L’ONU condannò l’occupazione (Risoluzione 242), ma Israele avviò la costruzione di insediamenti illegali nei territori palestinesi.
– Guerra del Kippur (1973): Una coalizione araba guidata da Egitto e Siria attaccò Israele per riconquistare i territori occupati. L’esito fu uno stallo, ma la crisi petrolifera scatenata dai Paesi arabi paralizzò l’Occidente.
– Accordi di Camp David (1978): Israele restituì il Sinai all’Egitto in cambio del riconoscimento diplomatico, isolando la questione palestinese.
Dagli Accordi di Oslo alla Frammentazione Attuale
– Intifada e Nascita di Hamas: La Prima Intifada (1987-1993) fu una rivolta popolare palestinese contro l’occupazione. In questo periodo nacque Hamas, gruppo islamista radicale.
– Accordi di Oslo (1993): Israele e OLP (Yasser Arafat) si riconobbero reciprocamente e istituirono l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), con autonomia parziale in Cisgiordania e Gaza. Tuttavia, questioni come Gerusalemme, gli insediamenti e i rifugiati rimasero irrisolte.
– Fallimento del Processo di Pace: Il rifiuto di Hamas degli accordi, la Seconda Intifada (2000-2005) e l’espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania sabotarono la soluzione a due Stati. Nel 2006, Hamas vinse le elezioni a Gaza, portando a un embargo israeliano e a una divisione tra ANP (Cisgiordania) e Hamas (Gaza).
Tabella: Principali Guerre Arabo-Israeliane
Guerra | Date | Schieramenti | Esito |
Indipendenza | 1948-1949 | Israele vs. Egitto, Siria, Giordania, Iraq | Vittoria israeliana, Nakba, annessione del 78% della Palestina |
Suez | 1956 | Israele, UK, Francia vs. Egitto | Ritiro israeliano per pressioni USA-URSS |
Sei Giorni | 1967 | Israele vs. Egitto, Siria, Giordania | Occupazione israeliana di Gaza, Cisgiordania, Golan, Sinai, Gerusalemme Est |
Kippur | 1973 | Israele vs. Egitto, Siria | Stallo militare, crisi petrolifera globale |
3. Questioni Irrisolte e Ostacoli alla Pace
Nuclei del Conflitto Israelo-Palestinese
– Insediamenti israeliani: Dal 1967, Israele ha costruito oltre 200 insediamenti in Cisgiordania, considerati illegali dal diritto internazionale. Essi frammentano il territorio palestinese, rendendo inviabile uno Stato unito.
– Status di Gerusalemme: Entrambe le parti la rivendicano come capitale. Israele l’ha annessa unilateralmente (1980), non riconosciuta dall’ONU.
– Diritto al Ritorno dei Rifugiati: I discendenti dei 700.000 profughi del 1948 sono oggi 5 milioni. I palestinesi chiedono il ritorno o risarcimenti; Israele lo rifiuta per preservare la maggioranza ebraica.
– Sicurezza vs. Occupazione: Israele giustifica il controllo militare (muri, checkpoint) con esigenze di sicurezza dopo attentati suicidi e razzi di Hamas. I palestinesi lo considerano apartheid .
Tabella: Ostacoli alla Soluzione a Due Stati
Ostacolo | Posizione Israeliana | Posizione Palestinese | Diritto Internazionale |
Insediamenti | “Fatti compiuti” storici e religiosi. | Occupazione illegale | Violazione della IV Convenzione di Ginevra |
Gerusalemme | Capitale “indivisibile” | Capitale dello Stato Palestinese | Status da negoziare; annessione non riconosciuta |
Rifugiati | Minaccia demografica | Diritto al ritorno (Risol. ONU 194) | Risoluzione ONU 194 (1948) non applicata |
Sicurezza | Autodifesa da attacchi terroristici | Resistenza all’occupazione | Autodifesa legittima ma occupazione illegale |
4. Esiste una “Ragione” tra le Parti?
La complessità del conflitto rende impossibile un verdetto netto. Ogni parte ha narrazioni legittime ma inconciliabili:
– Prospettiva israeliana: Lo Stato ebraico è una necessità storica dopo l’Olocausto e le persecuzioni. Le guerre furono difensive, e la sicurezza è minacciata da Hamas e dall’antisemitismo arabo.
– Prospettiva palestinese: La Nakba rappresenta un trauma collettivo e una pulizia etnica. L’occupazione militare e gli insediamenti violano il diritto all’autodeterminazione.
– Diritto Internazionale: L’ONU condanna gli insediamenti e l’annessione di Gerusalemme Est . Tuttavia, il rifiuto arabo del 1947 e gli attacchi di Hamas complicano la responsabilità unilaterale .
Conclusione
Il conflitto arabo-israeliano è un groviglio di storia, identità nazionali, errori diplomatici e violenze reciproche.
Mentre le ragioni storiche spiegano le rivendicazioni di entrambi i popoli, nessuna parte detiene il monopolio della “ragione”. La soluzione a due Stati, sebbene indebolita dagli insediamenti e dalla divisione tra Fatah e Hamas, resta l’unica via sostenibile.
Come nota il giurista Aldo Ligustro, “La pace richiede un’iniziativa politica internazionale e movimenti della società civile che superino l’ostilità dei governi”.
La riconciliazione dipende dal riconoscimento reciproco delle sofferenze e da compromessi dolorosi ma necessari.
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