C`era una volta un re assai potente, esigeva assoluta obbedienza dai suoi sudditi e non accettava consigli da nessuno. Malgrado il suo potere, non era felice; si diceva infatti: “Tutti mi obbediscono perchè sono giovane e forte, ma quando sarò diventato vecchio e debole i miei sudditi non mi rispetteranno più, non avranno più timore e si ribelleranno”.
Gli anni passavano, ma il re si sforzava di sembrare sempre giovane; seguiva diete, si tingeva i capelli, si faceva massaggiare il volto e il corpo con unguenti.
Ma tutti i suoi sforzi non potevano fermare il tempo. Un giorno vide che i suoi servitori più fedeli avevano rughe e capelli bianchi. “Costoro hanno all’incirca la mia età – pensò- a cosa serve mantenere l`apparenza della giovinezza se si rendono conto dal loro stesso volto dell’età che ho realmente?”
Allora fece decapitare tutti i suoi vecchi servitori; poi fece proclamare un editto nel suo regno: “Il re esige che tutti i suoi sudditi siano giovani e valorosi quanto lui; gli uomini anziani dai capelli bianchi hanno tre giorni per lasciare il paese, altrimenti saranno decapitati.
Tuttavia Sua Maestà, molto generoso oltre che potente, autorizza i figli a riscattare i loro padri. Colui che ripescherà il vaso d`oro caduto nel lago salverà la vita del proprio padre; in caso di insuccesso, entrambi moriranno”.
Il terrore si diffuse in tutto il regno; alcuni anziani fuggirono, altri si nascosero. Molti giovani vollero tentare di ripescare il vaso d`oro.
La folla si riuniva in riva al lago per assistere ai tentativi degli uomini, ma nessuno riusciva a trovare il vaso d`oro e, ogni volta, parecchie teste cadevano sotto la mannaia del boia. Infine un giovane giunto sulle sponde del lago vide il vaso che brillava, appoggiato sul fondale sabbioso.
Sembrava sufficiente allungare la mano per afferrarlo; tuttavia nessuno dei giovani che si erano presentati quel giorno era riuscito a prenderlo e tutti erano morti. Il ragazzo raggiunse il vecchio padre nascosto sulla montagna, in una grotta, e rimase silenzioso mentre il vecchio mangiava.
“Mio caro figlio, perchè sei così triste? Sei forse stanco di portarmi da mangiare ogni giorno?” “Oh no, padre! percorrerei una distanza tre volte più lunga se ti sapessi al sicuro. Il fatto è che continuo a pensare al vaso che si trova in fondo al lago. Lo vedo chiaramente e tuttavia nessuno è in grado di raccoglierlo; tanti giovani sono morti per niente!”
Il vecchio riflettè un momento, poi domandò: “Non c’è forse un albero sulla sponda, proprio nel punto in cui si vede il vaso?” “Sì, padre” rispose il ragazzo sorpreso. “E i suoi rami si riflettono sull’acqua?” “Naturalmente”. “Se tu volessi afferrare i rami dell`albero non cercheresti di prendere quelli riflessi nell’acqua?
Ebbene, è proprio la stessa cosa per il vaso; in realtà si trova sull’albero e ciò che i giovani cercano di raccogliere è soltanto un riflesso”. Il giorno seguente il ragazzo si presentò per tentare la prova; la gente si riunì e rimase sbalordita nel vedere che si arrampicava sull’albero per prendere il vaso, incastrato tra i rami con l`apertura rivolta verso il basso, anche se nel riflesso sembrava posato sul fondale del lago.
Il ragazzo fu portato in trionfo fin davanti al re; quest’ultimo chiese stupefatto: “Come hai fatto a capire che il vaso si trovava sull’albero?” “Non è stata un’idea mia bensì di mio padre, che è nascosto in cima alla montagna per evitare i tuoi soldati”.
Il re meditò un momento: “Più di cento giovani si sono tuffati di testa senza riflettere, mentre questo vecchio rifugiato in montagna ha capito tutto; significa dunque che gli anziani sono più saggi dei giovani?”
Il re annullò il decreto e, da allora, tutti nel suo regno rispettano gli uomini dai capelli bianchi.
(da un racconto armeno)
