(ANSA) – ANCONA, 21 MAG – La piccola Elena Petrizzi è morta. Lo ha reso noto la Direzione sanitaria del presidio materno-infantile Salesi di Ancona. La morte cerebrale della piccola è stata dichiarata alle 17.
Subito dopo e’ scattato il periodo di osservazione di sei ore, seguito dalla competente commissione medico legale, che alle 23 ha accertato il decesso.
Il 18 maggio scorso Elena era stata lasciata 5 ore in auto dal padre, a Teramo, che era andato a lavorare convinto di aver già accompagnato la piccola a scuola.
E’ un mostro il padre di questa creatura innocente? Oppure è egli stesso una vittima dei tanti mostri che ormai ci attanagliano tutti?
Il mostro della frenesia quotidiana, il mostro dell’ansia di tutti i giorni, della smania che ci prende per il lavoro, la preoccupazione di non farcela e di non reggere la concorrenza, la paura di non potere assicurare un futuro migliore ai nostri figli. E poi l’abitudine…
Chissà quante volte quel papà avrà percorso quella strada che separa casa dal luogo di lavoro, quante volte avrà percorso quella strada immerso nei propri pensieri e nelle proprie preoccupazioni, quante volte avrà sognato di ripercorrerla in senso inverso per tornare a casa dai propri cari, abbandonando per un poco almeno il proprio stress, e riabbracciare la sua piccola…
Certo, adesso è facile pensare a lui come ad un mostro.
Ma quante volte ognuno di noi ha scordato di tornare a casa per partecipare al compleanno del proprio bambino, quante volte abbiamo fatto tardi per vederlo impegnato nella partita di calcio così importante per lui, quante volte abbiamo dimenticato di accompagnarlo a casa dei suoi amichetti per farlo giocare un poco.
E quante volte la sera gli abbiamo dato a stento il bacio della buonanotte quando lui invece, dopo un giorno intero senza il suo papà, magari avrebbe voluto che gli si leggesse una favola?
Quante volte, quante volte, quante volte…
La legge lo perseguirà e lo condannerà, l’opinione pubblica lo ha già fatto.
Ma a lui, pensiamo che tutto questo importi davvero?
Lui si è già condannato da solo, e la sua esistenza sarà martoriata dai rimorsi per tutta la vita, per colpa di un mostro che non è lui, che non è in lui, ma che è in tutti noi…
Dio ci perdoni per quello che abbiamo fatto ad Elena, ed abbia pietà dell’anima del suo papà.
La sua bambina, in Cielo, lo ha già perdonato!