I regni della notte e dell`aurora

regni notte e aurora

C`era una volta nell’isola di Oahu un uomo dotato di una forza prodigiosa, che si chiamava Piuma. Un giorno disse: “Del mondo conosco solo qualche capanna e un palmeto. è ora che io parta alla scoperta di altri paesi”. E si mise allegramente in cammino. Fu così che scorse un uomo che si copriva gli occhi con le mani e si lamentava: “Ah se almeno fossi cieco!”

“Che assurdità! Non c`è proprio più nulla che ti piaccia su questa terra?” commentò Piuma. “Non è affatto così!” esclamò l`uomo “Il fatto è che anche se fossi cieco, vedrei comunque troppe cose che non vanno.”

“Come ti chiami?” chiese Piuma. “OcchiDiFalco” “E che cosa stai vedendo di così orribile in questo momento, con il tuo sguardo penetrante?” “Vedo un re e una regina che stanno litigando; abitano nel paese più meraviglioso del mondo, ma non vanno d`accordo e così l`hanno diviso in due regni: quello della Notte e quello dell`Aurora.”

“Mi piacerebbe molto visitare questi paesi!” disse Piuma. “Perchè non vieni con me?” “D`accordo!”

Così partirono insieme. Poco dopo videro un uomo sdraiato a terra, pressochè immobile, con l`orecchio appoggiato al suolo. “Ascolti forse l`erba che cresce?” domandò Piuma. “Non sarebbe molto difficile per me!” rispose l`uomo. “Anche se fossi sordo, potrei sentire meglio di chiunque altro.

Ma, per ora, mi diverto ad ascoltare il re della Notte e la regina dell`Aurora che bisticciano. Mi chiamo UditoFine.” “Vorresti aggregarti a noi?” chiese Piuma. “Volentieri!”. Un po’ più lontano i tre compagni incontrarono un uomo legato ad una palma. “Adesso ti liberiamo!” disse Piuma.

“No, per favore, non fatelo!” esclamò l`uomo “Mi sono legato per impedirmi di correre troppo velocemente; mi chiamo Gambetta.” “Accompagnaci: starai con noi!”

Strada facendo Gambetta saltava e sgambettava in tutte le direzioni; fece un salto nell`aria e afferrò il sole, che dovette supplicarlo affinchè smettesse di giocare.

Incontrarono due uomini che si stringevano l`uno contro l`altro con tutte le loro forze. Uno batteva i denti per il freddo, mentre l`altro era madido di sudore. “Come vi chiamate?” domandò Piuma. “E cosa state facendo?” “Io mi chiamo Intirizzito” disse il primo “e il mio compagno si chiama Ardente.

Io ho così freddo e lui così caldo che possiamo sopravvivere solo stringendoci l`uno contro l`altro”. “Restate con noi” li invitò Piuma. Poco più in là videro un arciere che scoccava frecce una dietro l`altra in tutte le direzioni. Uccise tutti i campagnoli che correvano nelle praterie e tutte le sue frecce colpivano il bersaglio.

“Lasciatemi venire con voi” disse “Qui non c`è più niente su cui poter tirare una freccia. Potrei esservi molto utile. Mi chiamo Centro e non manco mai il bersaglio”.

Dopo aver percorso un bel pezzo di strada, giunsero finalmente nel paese della Notte e dell`Aurora. Vennero condotti in un`estesa radura, al centro della quale c`era una bella ragazza.

“Sono la sorella della regina del regno dell`Aurora” si presentò la ragazza. “Mi chiamo LuceDelGiorno e non possiedo un regno; passo il mio tempo a tentare di riconciliare il re e la regina.

All`inizio governavano il cielo in armonia e l`ordine regnava nel paese. Esisteva solo la splendida Notte, che i loro sudditi adoravano, poichè potevano cantare e ballare. Ma la regina creò l`Aurora, il re se ne indispettì e da allora non smisero più di discutere. Per separarli, cercai di inserire tra loro il Sole, ma non fu un`impresa facile”.

“Credo di sapere come ripristinare la pace!” esclamò Piuma. “Vedremo di cosa sei capace”, disse LucedelGiorno, “Organizzeremo una grande festa con giochi e concorsi. Ti proporrò tre prove e, se le supererai, potrai scegliere ciò che desideri”. “Ho già fatto la mia scelta” esclamò Piuma “Scelgo te, principessa LuceDelGiorno.

Da nessun`altra parte potrei trovare una sposa più bella.” La ragazza abbassò lo sguardo e non rispose. “Ecco la prima prova” disse LuceDelGiorno. “Dimmi dove si trovano il re e la regina!”

OcchioDiFalco si guardò rapidamente intorno e sussurrò a Piuma: “Il re e la regina abitano tra le radici del gigantesco albero, non lontano da qui. Non si tratta di un albero comune dal momento che sostiene l`intera volta celeste. Tra le radici è possibile trovare la porta della dimora reale”. Piuma avanzò verso l`albero e indicò le radici. “è qui che vivono il re e la regina” disse.

LuceDelGiorno pose allora la seconda domanda: “Tra un istante, usciranno tre cani: dovrai dirmi rispettivamente a chi appartengono”. UditoFine appoggiò l`orecchio al terreno per ascoltare la disputa tra il re e la regina. “è il mio cane rosso che uscirà per primo!” gridò la regina. “Niente affatto!” replicò il re.

“Dev’essere il mio cane nero ad uscire per primo! Il tuo può uscire dopo, ma quello bianco di tua sorella uscirà in ogni caso per ultimo”. I cani balzarono fuori e Piuma disse: “Il cane del re è nero come la notte, quello della regina ha il colore dell`aurora e il tuo è bianco come il giorno. Come avete tre cani, così vi occorrono tre regni”.

LuceDelGiorno andò a prendere due recipienti e disse: “Al di là dell`orizzonte si trova la fonte da cui sgorga l`acqua della vita. La terza prova consisterà in una corsa tra uno dei tuoi compagni e la messaggera del re. Chi mi porterà per primo l`acqua sarà considerato vincitore”. Gambetta e la messaggera presero ciascuno un recipiente e scattarono con una tale velocità che ben presto si sollevarono in aria.

Gambetta, molto sicuro di sè, si attardò a giocare con il sole, ma, accortosi che la messaggera aveva guadagnato un notevole vantaggio su di lui, gridò: “Presto, Centro! Rallentala con le tue frecce!” Centro impugnò il suo arco e una freccia sfiorò i piedi della messaggera, che fece cadere il recipiente. Gambetta ne approfittò per raggiungerla. I corridori erano così lontani che soltanto OcchioDiFalco era in grado di distinguerli.

Esclamò preoccupato: “Maledizione, questa benedetta ragazza ha di nuovo superato il nostro compagno!” Grazie a una seconda freccia di Centro, Gambetta potè arrivare per primo alla fonte; ripartì il più velocemente possibile con il recipiente colmo, ma ben presto sentì che la ragazza stava per raggiungerlo. Ancora una volta una freccia la fece incespicare e lei rovesciò la metà del contenuto del recipiente. La corsa stava giungendo al termine. “Guardate là in alto!” gridò Piuma.

“Ecco Gambetta con il recipiente e il bagliore argenteo che lo precede è la lucentezza dell`acqua della vita trasportata dalla messaggera. Lo ha di nuovo superato!” Una quarta freccia travolse la messaggera e tutta l`acqua si rovesciò. Gambetta presentò il suo recipiente a LuceDelGiorno e Piuma esclamò: “Ho vinto!” “Non in modo molto onesto, mi pare!” disse la principessa, “Per correttezza, sono costretta a sottoporti ad una prova supplementare.

Ci sono nel nostro paese due regioni in cui nessuno può abitare, poichè una è torrida mentre nell`altra regna un freddo glaciale. Se qualcuno dei tuoi amici è in grado di viverci per qualche giorno, ti prenderò come marito”. “Finalmente dei luoghi adatti a noi!” esclamarono Intirizzito e Ardente.

“Affrettiamoci!” Così Piuma superò tutte le prove e sposò la principessa LuceDelGiorno. Il giorno seguente la coppia si recò dal re della Notte e dalla regina dell`Aurora. Giunto davanti alla regina Piuma fece un profondo inchino e la lusingò con molti complimenti. Poi disse al re: “Re della Notte, dovreste vergognarvi di litigare con una regina così nobile e amorevole”.

Il re della Notte si indispettì e intraprese una violenta disputa con la coppia insolente. Per una volta, la regina dell`Aurora dimenticò i diverbi con il marito e cercò di sedare la lotta.

Ed è ciò che continua a fare ancora oggi: ogni volta che la notte litiga con il giorno, si interpone tra loro. La sera quando il re ritorna tingendo di rosso l`orizzonte e la regina mormora: “Ritiratevi Piuma e LuceDelgiorno, cedete il posto alla Notte!” Piuma sussurra alla moglie: “Ti avevo detto che avrei saputo riconciliarli!”

(da un racconto delle Hawaii)

 

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