memoria autobiografica

Deficit memoria autobiografica

Sebbene i Deficit memoria autobiografica siano abbastanza comuni, uno è davvero unico. E’ il caso di Susie McKinon che non soffre di amnesia, ma allo stesso tempo non riesce a ricordare cosa le sia successo.

Susie ha un disturbo della memoria raro e scoperto solo da poco. Oggi la donna ha più di 60 anni e ha appreso la sua particolarità relativamente di recente. In precedenza, si considerava completamente normale ed era sicura che le altre persone pensassero agli eventi passati e li ricordassero allo stesso suo modo.

Il caso di McKinon è unico. Susie è in grado di memorizzare le informazioni, ma non ha ricordi “vivi” che evocano emozioni. Semplicemente non si ricorda di sè stessa negli eventi precedenti. Potrebbe benissimo sapere di essere stata al matrimonio di un parente, ma non ha idea di cosa indossasse, cosa stesse facendo, cosa ha mangiato. Tutti i dettagli McKinon li scopriva per caso o chiedendo deliberatamente ad altre persone che erano insieme a lei.

Il fatto è che a Susie manca una memoria autobiografica, che permette non solo di riprodurre i ricordi, ma di identificarsi in essi, di riconoscere la propria personalità, i propri pensieri e le proprie emozioni in un determinato momento. Per McKinon ricordare qualcosa è come leggere un libro o un articolo, ma non può essere sicura di essere stata una partecipante diretta degli eventi. I suoi ricordi sono privi di esperienze personali uniche, colori mentali ed emotivi.

Questa sindrome è nettamente diversa dall’amnesia, che di solito si verifica dopo un evento specifico o una lesione cerebrale. L’amnesia impedisce l’archiviazione di nuove informazioni nella memoria e quindi la formazione di ricordi.

Le persone con un grave deficit di memoria autobiografica invece sono in grado di apprendere e memorizzare nuove informazioni, ma queste informazioni sono prive della ricchezza dell’esperienza di vita reale.

Quando se ne accorse la prima volta, Susie iniziò a pensare che qualcosa non andava in lei durante i suoi anni da studentessa. Un amico si è offerto di sottoporla ad un test ed ha scoperto che McKinon non aveva memoria autobiografica.

Quindi la ragazza, che stava frequentando la facoltà di medicina, ha deciso di comprendere le cause del suo problema, ma tutti i casi osservati avevano tra le cause traumi, coma, malattie, quindi facilmente rimovibili dalla memoria. E per questo la frustrazione di Susie aumentava.

All’età di circa 50 anni, dopo essersi fratturata una gamba ed essere stata costretta a rimanere a casa per molto tempo, Susie ha deciso di rivolgersi allo psicologo Brian Levin del Rothman Institute. Questo appello è diventato un momento chiave nella vita di McKinon e nella sua carriera professionale. Le è stata scoperta la sindrome SDAM – una carenza acuta di memoria autobiografica.

La sindrome è ancora in fase di studio, le sue cause esatte sono sconosciute. Questa è probabilmente una malattia genetica che può avere anche altre manifestazioni. E dopo un sondaggio condotto tra 5mila persone, si è scoperto che molti hanno problemi simili.

Susie vive tutto sommato una vita normale e non soffre di mancanza di ricordi positivi. Al contrario, non ricorda le brutte emozioni provate, momenti tristi, non ricorda il male fatto o ricevuto. E’ in grado di vivere momento per momento senza associare brutti e cattivi ricordi, cosa che molte persone probabilmente sognano…

Per informazioni su altri disturbi tra i più diffusi

Per approfondimenti qui

Oppure visita il sito governativo del Ministero della Salute


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Autore: Princess

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