Il Castello di Barletta

Castello di Barletta

Il nucleo originario del Castello di Barletta risale al periodo normanno, mentre l’intervento federiciano risale solo al 1225-1228.

E’ dunque il risultato architettonico di una serie di stratificazioni dovute al susseguirsi di diverse dinastie al potere, succedutesi dall’XI secolo al XVIII secolo.

Un tempo fortezza a scopo difensivo, cinta dal mare che occupava il fossato tutt’intorno al castello e lo isolava da potenziali attacchi nemici, costituisce un punto strategico nella vita cittadina nonché un importante cardine urbanistico.

Al periodo normanno (1046 – 1194) si succedettero quello Svevo (1194 – 1266), quello Angioino (1266 – 1442), il periodo Aragonese (1442 – 1501) e quello spagnolo (1504 – 1707).

Durante le Crociate il castello fu l’abituale ricovero per i cavalieri in partenza e in arrivo dalla Terra Santa e qui Federico II tenne, nella primavera del 1228, la famosa Dieta in vista della partenza per la sesta Crociata, in cui impartì direttive per il tempo in cui sarebbe stato assente e anche per la eventualità della sua morte.

In apertura dei lavori, Federico, rivolgendosi ai baroni e agli alti prelati convenuti, annunciò la nascita di Corrado.

Nel 1308, durante il Regno degli Angioini, furono arrestati e custoditi nel castello i Templari della casa priorale primaziale dell’Italia Meridionale. La carcerazione durò fino al 1312, cioè fino alla soppressione dell’Ordine.

Gli Aragonesi intervennero tra il 1458 ed il 1481, rafforzando la cinta muraria e successivamente, per ordine di Carlo V, il castello assunse la configurazione ad impianto simmetrico con quattro bastioni angolari a lancia ed aperture di fuoco disposte radialmente e lungo le cortine, adeguandosi ai canoni di fortificazione dell’epoca.

Durante la prima occupazione spagnola del 1502-1503 il castello ospitò il Gran Capitano Consalvo da Cordova e parte dell’esercito spagnolo e fu durante quel periodo che il castello visse il momento di maggior gloria, in occasione della Disfida di Barletta, quando fece da cornice a molti degli episodi che accompagnarono quella contesa.

Oggi è sede della Biblioteca comunale, del Museo civico e di una sala convegni e mostre.

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