Il vino fa male?

Il vino fa male?

Il vino fa male? A questa domanda anche quell’inutile organizzazione come l’OMS ha voluto dare una risposta, capovolgendo secoli di storia e di tradizioni mediterranee.

Ma lasciamoli cuocere nel loro brodo e vediamo di saperne qualcosa in più.

Il vino per molte persone è la bevanda per eccellenza durante i pasti, conosciuta da millenni ed apprezzata da milioni e milioni di persone in tutto il mondo.

Pur essendo una bevanda per tutti, vi sono modi e modi, ognuno diverso dall’altro, per servirla nel modo appropriato sia in ragione del pasto che deve accompagnare, sia in ragione del tipo di vitigno per la sua produzione (ed il modo di lavorazione).

Ad esempio, trascurando i vari metodi di preparazione, per servire e far apprezzare un buon vino al palato, è necessario sapere se deve essere utilizzato un decanter, un secchiello per ghiaccio per il vino bianco o lo spumante, il cavatappi, la temperatura giusta e, naturalmente, il bicchiere adatto.

E’ chiaro tuttavia che, trattandosi di una bevanda alcolica, va consumata con moderazione (ma chiaramente questa è una regola che vale per tutte le cose).

L’abuso, infatti, può produrre anche effetti negativi per il nostro organismo. Vediamone alcuni.

I problemi cardiaci, per cominciare.

Se è noto che il consumo moderato di vino (specialmente quello rosso, come rilevato in alcuni studi specifici) sia un cardioprotettore, è anche noto che il contrario possa dar luogo a problemi cardiaci.

Il vino è anche un ottimo antibatterico ed addirittura si è ipotizzato che quello prodotto dall’uva cabernet-sauvignon riduca il rischio di contrarre l’alzheimer (sotto questo aspetto tuttavia è meglio andare cauti con le ipotesi perchè, spesso, ci si trova di fronte a geniali trovate commerciali!).

Il vino possiede anche altre proprietà ai molti sconosciute:

aiuta a perdere peso, cura le infezioni delle gengive (per la presenza di alcuni composti che, fermentati, combattono la comparsa di streptococchi e batteri responsabili della comparsa delle carie), combatte la stanchezza grazie alla presenza di resveratrolo, pulisce la bocca (per la sua proprietà astringente) e permette di percepire i sapori in modo più intenso.

Riduce, infine, il colesterolo ed aumenta le endorfine responsabili, queste ultime, dello stato di allegria che produce un bicchiere in più…

Come ci ricordano le nonne, un bel bicchiere di vino rosso con miele e cannella od anche il classico vin brulè aromatizzato con chiodi di garofano, zenzero, cannella, alloro, scorza di limone e di arancia, zucchero o miele, riduce e combatte il rischio dei potenti raffreddori invernali.

E quindi: Grazie nonna!

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